Arnaldo Caprai e New Green Revolution

INNOVAZIONE E SOSTENIBILITA’ DEL VINO ITALIANO

03 Febbraio 2020
Montefalco (PG)

“La viticoltura sostenibile passa attraverso la sperimentazione e la ricerca applicata in campo”con questa filosofia Marco Caprai ha sviluppato negli anni un percorso virtuoso con università e centri di ricerca perseguendo l’eccellenza qualitativa ed espressiva del Sagrantino di Montefalco. Da oltre 15 anni l’Azienda agricola Arnaldo Caprai si pone l’obiettivo di condividere le grandi sfide del pianeta consapevole che la “produzione sostenibile” sia il valore aggiunto per una viticoltura che punta alla qualità nel rispetto del territorio da cui prende vita.

Arnaldo Caprai è una azienda vitivinicola di Montefalco (PG) che coltiva attualmente 160 ettari di vigneti specializzati, vinifica le proprie uve e commercializza i propri vini in Italia e in oltre 35 Paesi nel mondo. La produzione aziendale si basa sulla coltivazione e la vinificazione del vitigno autoctono Sagrantino di Montefalco, varietà riscoperta e rilanciata sul mercato internazionale dall’azienda Caprai agli inizi degli anni Novanta. Negli ultimi anni la linea AC Signature, frutto della sinergia tra la Arnaldo Caprai e Michel Rolland, firma un metodo unico di approccio al vino, la sintesi di un lungo lavoro fondato su innovazione e sostenibilità, alla ricerca dell’essenza della viticoltura con l’obiettivo al limite del sogno: il vino perfetto. Nascono così Malcompare – solo Pinot Nero – e Belcompare – solo Merlot, che si affiancano a Spinning Beauty, l’anima estrema del Sagrantino, prima annata 2006, quindi un vino nato quasi dieci anni prima della collaborazione con Michel Rolland (solo nel 2025 uscirà lo Spinning Beauty 100% di Rolland). Una rinnovata lettura delle potenzialità del territorio in cui nascono, attraverso un’interpretazione nuova di tecniche di vinificazione dedicate, sintesi di un costante impegno in campo agronomico ed enologico.

L’innovazione passa attraverso una sperimentazione continua, sia in campo agronomico sia enologico. L’utilizzazione di opportune tecniche agronomiche, la razionalizzazione della gestione fitosanitaria, la limitazione delle concimazioni azotate e lo studio delle migliori situazioni ambientali per la coltivazione del vitigno, hanno rappresentato per il Sagrantino la via principale per l’ottenimento di uve di qualità all’interno di un processo di sostenibilità produttiva. Il percorso, iniziato alla fine degli anni Ottanta con l’impianto di numerosi vigneti sperimentali, è oggi fortemente declinato alla sostenibilità della produzione con il programma “New Green Revolution”. Lanciato nel 2007, il progetto ottiene nel 2012 la certificazione da parte di CSQA, diventando il primo protocollo italiano di sostenibilità territoriale certificato in campo vitivinicolo. Premiato all’EXPO di Milano, il protocollo di sostenibilità del vino di Montefalco viene recepito nel 2019 dallo standar nazionale “Equalitas” che promuove a livello internazionale la sostenibilità vitivinicola italiana.

Ma lo Sviluppo Sostenibile deve essere considerato come un equilibrio dinamico tra qualità ambientale, sviluppo economico ed equità sociale. Non deve mirare al solo mantenimento di uno “status quo”, ma si muove invece nella direzione del cambiamento, riconoscendo che la società umana è in costante movimento.  Può essere visto dal punto di vista ambientale, intendendo un’agricoltura rispettosa delle risorse naturali quali acqua, fertilità del suolo, biodiversità, e che non utilizzi sostanze chimiche inquinanti. Relativamente a questo ambito la Arnaldo Caprai ha investito importanti risorse economiche e progettuali per realizzare prototipi di macchine agricole e sistemi di gestione digitali per ridurre l’impatto ambientale. Annualmente vengono rilevati gli impatti delle azioni intraprese valutando l’indicatore specifico dell’ultima annata agraria con la base line dei 7 anni precedenti.

L’agricoltura sostenibile, lo deve essere anche dal punto di vista economico. Non esisterebbe impresa che non crei condizioni vantaggiose per l’agricoltore favorendo un reddito equo, la tutela della salute dell’operatore e il miglioramento della qualità della vita degli agricoltori e dell’intera società. Il cambiamento climatico è attualmente riconosciuto come una delle più serie sfide ambientali, sociali ed economiche che il mondo si trova ad affrontare. Le perdite economiche dovute ad eventi climatici estremi sono aumentate considerevolmente negli ultimi decenni. L’agricoltura è tra i settori maggiormente esposti a causa della sua dipendenza dalle condizioni climatiche. Da uno studio del dipartimento di economia agraria dell’Università degli studi di Firenze (Bernetti I., et al., 2009), è stato stimato che i danni patrimoniali nel periodo 2007-2099 potrebbero ammontare, solo per quanto concerne il settore vitivinicolo toscano, a circa 490 milioni di euro. L’ultimo progetto di innovazione in ordine di tempo realizzato dalla Arnaldo Caprai ha avuto l’obiettivo di ottimizzazione le procedure di risposta ad eventi meteorologici avversi per migliorare ed accrescere la sicurezza, la produttività, la competitività e la sostenibilità del settore viticolo territoriale attraverso l’utilizzo, la valorizzazione, la combinazione e lo sfruttamento di conoscenze e tecnologica di gestione adattate al contesto degli operatori della filiera vitivinicola umbra. Il progetto Agroclim Technology, finanziato dalla misura 16.2 innovazione del PSR 2014-2020 dell’Umbria, ha realizzato un modello integrato di tecnologie di ultima generazione per rispondere alle principali emergenze biotiche e abiotiche che colpiscono i vigneti. In particolare si è provveduto a sviluppare delle attrezzature integrate con un software di gestione (DSS) per ridurre i danni da attacchi fitosanitari (atomizzatore a recupero di prodotto a rateo variabile), da gelate tardive (sistemi antibrina automatizzati) e da ondate di calore estive (impianti di irrigazione a rateo variabile). L’utilizzo combinato delle tre tecnologie ha permesso di ridurre del 60% il consumo di fitofarmaci, preservare la produzione da temperature primaverili sotto lo zero (anche quest’anno sono state raggiunte temperature di -2 °C a fine aprile*) ed effettuare irrigazioni di soccorso solo dove necessario (smart irrigation e pianificazione preventiva) con risparmi di oltre il 35% dei consumi di acqua.

Proteggere le colture con la tecnologia e l’analisi dei big data è quindi la nuova vera sfida per preservare e valorizzare il reddito agricolo. E’ necessario passare da una difesa passiva ad una difesa attiva, capace di preservare il valore della produzione di colture che, come la vite, possono esprimere prodotti dallo straordinario valore aggiunto.

Dal punto di vista della sostenibilità sociale l’impresa è chiamata a consolidare il suo rapporto col territorio, con le persone che lo vivono e vi lavorano, preservando gli aspetti culturali ed identitari. Se da un lato il progetto #caprai4love ha posto il tema della solidarietà al centro del recupero dei beni artistici del territorio, il progetto di innovazione “3K.0” ha affrontato il tema della trasparenza del lavoro agricolo. Da questa esperienza sperimentale è infatti nata un’App per smarthone, in collaborazione con una importante azienda umbra che realizza sistemi di gestione del personale, che permette a tutti i dipendenti di timbrare l’inizio e la fine del lavoro in qualsiasi vigneto aziendale. Il sistema ti timbratura permette di sviluppare in automatico la busta paga mensile del dipendente che può verificare le ore lavorate, chiedere permessi e pianificare i giorni di ferie. In sintesi, si concilia un sistema di gestione molto efficiente del personale a una completa trasparenza delle ore di manodopera impiegate nel processo produttivo.

Dal 2016 la Arnaldo Caprai ha iniziato un percorso di collaborazione con la Caritas di Foligno ed altre associazioni locali impegnate nel sociale per l’inserimento di immigrati nel mondo del lavoro. Solo nell’ultimo triennio è stata data la possibilità a oltre 30 richiedenti asilo provenienti dal nord Africa di lavorare in vigneto durante diversi periodi dell’anno. La collaborazione ha dato risultati molto promettenti visto che oltre il 60% degli immigrati entrati in azienda ha riconfermato la presenza negli anni successivi stabilizzando la posizione lavorativa.

Il lavoro e la formazione degli addetti sono al centro degli interessi dell’azienda che necessita di nuove competenze per l’uso delle tecnologie sui mezzi agricoli. Per questo motivo, Arnaldo Caprai è sede del corso ITS agroalimentare dell’Umbria per il settore vitivinicolo. Nei primi 3 anni di corso oltre 60 studenti hanno seguito lezioni in azienda e operato direttamente in vigneto e cantina. Oltre una decina di studenti sono stati poi assunti al termine del corso.

Comprendere per riconoscersi: questa potrebbe essere l’head line immateriale della cantina Caprai, affiancata da un altro claim: conoscere per crescere; infine crescere per migliorarsi. Per Arnaldo Caprai il tempo ha sempre rappresentato una costante propensione all’innovazione. In viticoltura non esiste un punto di arrivo, il futuro sarà sempre di chi guarda aventi e per Caprai il tempo ha sempre disegnato uno spazio da vivere tra ricerca e sperimentazione continua.

* nel 2017 le gelate primaverili hanno compromesso il 90% della produzione in alcuni vigneti

AZIENDA AGRICOLA ARNALDO CAPRAI IN SINTESI
Poche altre cantine in Italia e nel mondo vengono identificate immediatamente solo citando il nome della denominazione a cui appartengono, come la Arnaldo Caprai, simbolo essa stessa del Sagrantino di Montefalco. Una realtà unica, sinonimo di eccellenza italiana, capace di creare vini fuori dal comune per profondità, eleganza e longevità: non solo rossi, ma anche bianchi. Il merito di questa avventura iniziata alla fine degli anni Settanta è di Marco Caprai, figlio di Arnaldo. È stato lui, infatti, più di chiunque altro a credere nella ricchezza del Sagrantino, reinterpretandolo in chiave moderna, attraverso i più innovativi metodi di produzione e di gestione aziendale, che gli hanno permesso di conquistare così i favori del pubblico e della critica di tutto il mondo. Non da meno i bianchi: il Grecante Arnaldo Caprai, 100% Grechetto, è riuscito a conquistare la Top100 di Wine Spectator.
Una grande azienda, la Arnaldo Caprai, che custodisce un’anima green, considerando fondamentali le tematiche riguardanti la sostenibilità, la tutela e la salvaguardia dell’ambiente. Il punto di osservazione resta sempre lo stesso: cercare di comportarsi in armonia con i cicli evolutivi naturali, preservando e valorizzando il territorio in cui si opera. Per questo l’azienda ha deciso di creare un Sistema di Gestione Ambientale conforme alle normative internazionali, sviluppando un protocollo volontario territoriale di sostenibilità ambientale, economica e sociale del processo produttivo.
È in questo contesto senza pari, che nascono vini di indimenticabile stoffa, complessi ed eleganti, capaci di raccontare il meglio di tutta una regione, l’Umbria.

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